mercoledì 20 febbraio 2019

“Il navigatore italiano è appena approdato nel nuovo mondo.”
Con queste parole il 2 dicembre del 1942 viene annunciato per telefono l'innesco della prima reazione nucleare controllata da parte dello scienziato Enrico Fermi.
Avrei voluto utilizzare questa metafora pure io come introduzione a ciò che segue. E avrei potuto. Certo italiano l'avrei sostituito con Valdostano ma per il resto sarebbe stata funzionale. Perché ciò che ho scoperto nell'arco degli ultimi anni meriterebbe la stessa enfasi dialettica e anche di più. Ma è la mente estranea, è il cadavere del mio Ego che sta tentando di far capolino proprio in questo esatto istante per i canonici cinque minuti di gloria smorta. Ma è solo un pensiero, lo so, dunque qualcosa di inconsistente. Non cadrò di certo ora in questa sciocca tentazione.
Non gli darò questa soddisfazione, no.
Eppure ciò che ho innescato io è qualcosa di altrettanto potente e distruttivo ma a differenza del Fermi l'ho innescato in me. Anzi a dire il vero è già esploso da tempo e continua ad esplodere in questo stesso istante. E so già che non smetterà mai più di farlo. Ed io esulto. Mi sono ricollegato al cielo, al divino, al Creatore e mi sono rifondato alle forze della Terra, della carne, del sangue. Da questa fusione di divino e terrestre è rinato un James nuovo, il James reale, non più un entità cerebrale ma un essere animico. La civiltà cerebrale nulla può più su di me e sta venendo giù che è una bellezza. Tutto ciò che mani dal sudore differente dal mio, dal nostro hanno costruito tutto intorno sta crollando...sta svanendo. E non ho dovuto muovere un solo dito. I miei occhi ora vedono solo ciò che un'Anima è generata per vedere. Vedo ciò che è autentico, essenziale, necessario, puro. Il resto non ha più potere attrattivo nei miei confronti, non mi riguarda più. Lo lascio ai cerebrali.
Questa mia terra si sta ripulendo e tornando all'innocenza. La natura sta re-ingigantendo e con lei sempre più anime giorno dopo giorno stanno risorgendo. Il sole il mattino riesce già a toccare ogni filo d'erba e a scaldare ogni cuore.
Sono al corrente di non essere il solo qui in Valle d'Aosta -e altrove- ad aver varcato la soglia ed essere entrato nel mondo reale. Ma se ancora qualcosa vi ferma e non volete farvi riconoscere lo capisco e non vi biasimo. E se ci fossi anche solo tu qui a leggermi, sì proprio tu, a sentirti parte dello stesso popolo interiore sappi che tutto ciò che scrivo è per te, è per noi. Confidiamo in noi stessi. Il mondo capovolto è ora nuovamente posizionato nella sua corretta posizione. La Terra promessa è già intorno a noi, sotto i nostri piedi: eco di lotte e profumo di rose ci avvolgono sempre più da vicino. Stiamo già camminando sulla nostra Eretz. E questa volta per davvero.
E a tempo debito ci ritroveremo per mano e ci ricongiungeremo.
Non affrettiamo le cose.
P.S. “Perché non scrivi un libro?” mi si dice.
...

Se solo la gente sapesse quali tesori è capace di dispensare il silenzio!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.